Di carta / Papermade
4. Biennale Internazionale di opere di carta
opening sabato 5 ottobre 2019 alle ore 17.30
presso Palazzo Fogazzaro in via Pasini, 44 a Schio (Vicenza)
dal 5 ottobre al 9 febbraio
Interventi:
progetto e cura di Valeria Bertesina
cocuratore per la Finlandia Seppo Salmi
ospite d’onore Ulla Rantanen
Raul Mee
Segue comunicato stampa:
Il titolo della quarta edizione della biennale Di Carta è un invito alla riflessione sulla natura e sul ruolo della bellezza nella vita umana e insieme un omaggio a Raul Meel in occasione dell’inaugurazione dell’archivio Meel di Palazzo Fogazzaro a Schio.
Lo spunto infatti lo abbiamo tratto dalla sua autobiografia d’artista Osservando le nuvole erranti (2011-2013): “C’è chi crede che la bellezza del mondo sia futile, al contrario, sono le cose non necessarie che fanno bello il mondo”.
Meel lo annota in margine all’ascolto dei canti degli uccelli. Una “proliferazione di melodie sorprendenti, bellezza ed esagerazione!”.
Affascinatone, ha pensato di trasferire in voce umana quella degli alati, unendo allo stupore la precisione, consultando ornitologi e manuali, attingendo alla propria esperienza, riempiendo i vuoti con l’estro poetico, giocando a produrre suoni come Chlebnikov, il poeta-fanciullo, e cantando al posto di quelle che Leopardi definiva “le più liete creature del mondo”.
Quanto spreco di tempo! Ma anche un flâneur può cogliere evanescenze che chi punta dritto a una meta misconosce.
A che pro? La bellezza è la fede dell’artista. E per l’uomo di fede ciò che conta non è ciò che è considerato necessario dagli altri. “Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre” (Vangelo secondo Matteo).
Ma l’arte, che spesso non dat panem a chi la coltiva, ha davvero ancora a che fare col bello? Ci indica dove trovarlo? Ce lo fa esperire?
Che spazio occupa nelle nostre vite frenetiche ciò che non è necessario ma fa bello il mondo?
In un mondo governato dalle ferree leggi dei bilanci, idolatra del profitto e della produttività, soverchiato da esigenze materiali, è sulla gratuità, sulla leggerezza, sul tempo perso anziché speso, sull’inutilità ludica del bello che vogliamo porre la nostra attenzione invitando gli artisti ospiti a declinare la sregolata legge dell’inutile in opere e figurate riflessioni e a cantare con i segni e la carta la futile necessità della bellezza per i cittadini del XXI secolo.